Si tratta della digitalizzazione dei 111 volumi manoscritti della bibliografia universale redatta fra Seicento e Settecento da Francesco Maruccelli, conservati presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze.
Nel corso della sua esistenza l’abate, bibliografo e bibliofilo, si applicò completamente allo studio, raccogliendo oltre a libri e manoscritti, opere d’arte, disegni e stampe, e aiutando i giovani autori. Soprattutto lavorò alla raccolta organizzata di informazioni bibliografiche sulle varie discipline dello scibile.
Alla sua morte il nipote Alessandro proseguì la bibliografia, arrivando nel novembre del 1751 a dare all’opera del fondatore la veste che tuttora ha in 111 tomi rilegati in pergamena.
Solamente nel 1888 il bibliotecario Guido Biagi si avventurò nella pubblicazione di un indice a stampa.